Uno sguardo da vicino e analisi ergonomiche
Il Philips BDM3275UP non spicca per un design ricercato e particolarmente accorto, ma il target di riferimento dovrebbe tenere d’occhio altre caratteristiche. Seppur restituendo una sensazione di “già visto”, la cura nell’assemblaggio e nella qualità si riescono ad apprezzare anche sull’aspetto un po’ plasticoso; probabilmente più per colpa della base che della cornice. Questa non è poi così spessa; le cornici più sottili misurano circa 17 mm, mentre quella inferiore sale a circa 24mm.
Il pannello adottato dal monitor è un AHVA (tecnologia simile ai display IPS) e il rivestimento è di tipo opaco, ma leggero, così da non creare quella sorta di granulosità che alcuni utenti lamentano con pannelli dotati di un trattamento maggiormente opacizzante.
Nella zona in basso a destra sono presenti i comandi OSD per la gestione delle impostazioni che sono di tipo touch, così come il pulsante per l’alimentazione. Il piccolo LED di colore bianco, quando il monitor è in modalità ON e lampeggiante se in stand-by, non disturba l’utente, ma nel caso lo vogliate, nel menù non è possibile disattivarlo. A spezzare la trama scura ci pensa la plastica color argento che segue l'intera cornice inferiore e la parte anteriore del braccio di regolazione che presenta il foro per il passaggio dei cavi.
“Sobrio” è la parola d’ordine anche per la zona posteriore. Nella parte sinistra trova alloggio il connettore per l’alimentazione con l’interruttore (alimentatore integrato) e a destra vengono posizionate le restanti connessioni quali la porta DVI-D DL, HDMI/MHL, DisplayPort, D-Sub, ingresso e uscita audio. Nella parte laterale sinistra sono presenti quattro porte USB 3.0 di cui una super charging. Restando frontali al monitor, non risultano di rapido accesso visto che non sono visibili, ma basterà ruotare il display quanto basta per rendere agevole l’inserimento di cavi o chiavette USB.
È vero che un monitor non viene spostato spesso dalla sua postazione, soprattutto se è per uso professionale e di questa portata, ma dato il peso di quasi 11kg, una maniglia avrebbe aiutato non poco in queste operazioni. Per piccole accortezze momentanee si potrà trovare un giusto compromesso grazie all’elevata ergonomia, proprio come è lecito aspettarsi da soluzioni di questo tipo. Il braccio di sostegno infatti permette la regolazione dell’inclinazione da -5° a +20° (un poco più difficoltosa l’inclinazione verso l’alto rispetto a quella verso il basso), dell’altezza per 180 mm (facile da eseguire con una mano), una rotazione pressoché completa (170° per lato e piuttosto semplice) e la configurazione portrait (servono due mani, ma non è difficoltosa).